Il nome della periferica in realtà è senza il prefisso VIC. Di gran lunga, la periferica più comune e popolare per il VIC-20 era l’unità a nastro C2N / 1530 Datassette. Sebbene le unità disco fossero disponibili, il VIC-1540 è stato realizzato appositamente per il VIC-20, molti proprietari di Vic 20 ritenevano che le unità disco fossero troppo costose rispetto al computer di casa VIC-20 relativamente economico, con l’unità disco generalmente costosa fino al doppio del prezzo al dettaglio del VIC-20 quando inizialmente rilasciato. Il Datassette aveva un prezzo più in linea con un VIC-20, che in genere costava circa la metà di quello che costava il computer nuovo. Ha fornito l’archiviazione e il recupero affidabili dei dati su nastri audio Compact Cassette comunemente disponibili. Mentre l’archiviazione e il recupero dei dati erano considerati lenti, un computer VIC-20 di serie aveva solo 3.5k disponibili, il che significava che i programmi scritti per esso erano piccoli. In quanto tale, per un computer domestico VIC-20 di serie le prestazioni del Datassette erano accettabili.
A differenza del fratello maggiore, la maggior parte del software del VIC 20 era disponibile su cassette.
Il VIC-20 è compatibile con gli stessi Datassette utilizzati dal computer Commodore PET. In effetti, il primo Datassette rilasciato da Commodore per il VIC-20 era identico al modello PET, tranne lo stampato in plastica bianca per abbinarsi al case del VIC-20.
Questa stesso Datassette era compatibile anche con il Commodore 64; successore del VIC-20. Tutti questi computer condividevano la stessa porta per cassette. Molte persone che sono passate dal VIC-20 al Commodore 64 hanno riutilizzato i loro Datassette. Durante il caricamento dei programmi molto più intensivi di RAM del Commodore 64, la bassa velocità del Datassette è diventata abbastanza evidente. Ciò ha contribuito a incrementare le vendite dell’unità disco Commodore 1541, una versione migliorata ma funzionalmente quasi identica al VIC-1540.
Nonostante la popolarità del Datassette tra gli utenti di computer VIC-20, molti titoli commerciali continuarono ad essere rilasciati come cartucce per evitare il limite di memoria di 3,5k del VIC-20. Tuttavia, con l’espansione della memoria, un VIC-20 potrebbe caricare molti di questi stessi giochi da nastro.
Il Commodore 1530 * (C2N) Datassette (un portmanteau di dati + cassetta), era il registratore a nastro per computer dedicato della Commodore. Forniva l’accesso a un supporto di memorizzazione economico per i computer domestici / personali a 8 bit di Commodore, in particolare PET, VIC-20 e C64.
In modo confuso, il Datassette in vari momenti è stato venduto sia come C2N DATASETTE UNIT Modello 1530 che come 1530 DATASSETTE UNIT Modello C2N. Notare la differenza di ortografia (una contro due s) utilizzata sulla confezione originale del prodotto. La designazione C2N / single- “S” Datassette sembra essere la prima, in linea con il numero di prodotto utilizzato per il computer PET.
Come per altre periferiche, furono realizzati molti cloni.
Cenni storici
Venne utilizzato fin dalla commercializzazione dei primi home computer Commodore, poiché di dimensioni contenute e soprattutto poco costoso, fattori che lo resero un ottimo strumento per l’utilizzo di un sistema di memoria di massa.
In Europa ebbe una notevole diffusione e fu comunissimo, anche dopo l’introduzione del Commodore 1541 e dei floppy disk, e furono disponibili a un prezzo contenuto. Negli Stati Uniti d’America ebbe un ruolo minore come memoria di massa poiché i floppy disk ebbero maggior diffusione e divennero presto lo standard di fatto, nonostante la periferica Commodore 1541 costasse cinque volte più del Datassette.
Caratteristiche
Interfacciamento hardware
Il collegamento al computer avviene tramite un connettore a pettine, come quello utilizzato dal Commodore 1530 nel Commodore 64, o un connettore Mini-DIN adoperato nel il Commodore 1531 e implementato su Commodore 16. Poiché è impossibile registrare segnali audio su tali dispositivi, essi erano le uniche unità di memoria di massa utilizzabili con i computer Commodore. La quantità massima di dati immagazzinabile per l’utilizzo era di circa 100 kB per lato con una audiocassetta di 30 minuti; con l’utilizzo del turbo tape e di altri software appositi aumentò il limite a 1000 kb.
Elettronica e funzionamento
Conteneva al suoi interno dei circuiti di lettura e scrittura completamente diversi da un registratore audio standard; quando veniva premuto il tasto “play” un segnale di massa veniva inviato ad un ingresso specifico interfacciato col microprocessore. Questi a sua volta, tramite un interruttore a transistor sul computer, azionava il motore per il trascinamento del nastro magnetico. La cassetta era quindi pronta per l’operazione di lettura o scrittura. Aveva anche un contatore di giri posto a lato dello sportello della cassetta che era usato per arrivare più rapidamente al programma voluto agendo sui tasti di avanzamento e riavvolgimento veloce.
In fase di lettura il circuito amplificatore prendeva il segnale dal nastro e lo riconvertiva in livelli logici. Questo si otteneva tramite un distorsore con funzione di amplificatore limitatore (che rimuoveva le variazioni di ampiezza) e da un circuito di commutazione che trasferiva i dati di uscita tra 0 e 5 volt. Tuttavia dopo un utilizzo intenso era necessario procedere alla regolazione della vite dell’azimut della testina che tendeva a disallinearsi rendendo difficoltoso il caricamento del software.
In fase di scrittura, il computer inviava un segnale digitale, che veniva convertito dal preamplificatore e dall’amplificatore in un’uscita per il convertitore DC-DC. L’uscita di corrente veniva a sua volta applicata alla bobina della testina, che per induzione, provocava dei campi magnetici sul nastro che rappresentavano i dati informatici.
I segnali utilizzati
Il dispositivo per immagazzinare dati utilizzava dei pattern di segnale ad onde quadrate, incluso un bit di parità. Esse erano create registrando alternativamente un segnale forte e un’assenza di segnale, di uguale periodo. Poiché il Commodore 64 utilizza tre modelli di onda quadra che si differenziano per la lunghezza del periodo: breve, medio e lungo, i programmi erano scritti due volte su nastro per la correzione degli errori; utilizzava convertitori analogico-digitali e filtri audio integrati per convertire i dati digitali del computer in suoni analogici e viceversa.
I file che rappresentano programmi o dati vengono registrati sul nastro magnetico come sequenza di byte. Lo scambio di Byte fra il computer e il registratore avviene a blocchi, tramite un buffer di 192 byte. Ogni byte di dati è preceduto da un marcatore costituito da un’onda lunga seguita da un’onda media. “0” bit viene rappresentato da un’onda corta seguita da un’onda media, mentre al contrario, “1” bit viene rappresentato da un’onda media seguita da un’onda corta.
Quando si salva un programma sul nastro, il KERNAL crea nel buffer un primo blocco, detto header, contenente:
- 2 byte per l’indirizzo della RAM;
- 2 byte per l’indirizzo della RAM occupato dall’ultima riga di programma;
- altri byte (max 128) relativi al nome del programma (max 16 caratteri);
- altri byte di valore 32 fino al riempimento del buffer.
Terminata la trasmissione dell’header, il sistema operativo effettua quindi la trasmissione dell’intero programma, diviso a blocchi di 192 byte. A questo punto il Kernal ripete la trasmissione dell’header e di tutti i blocchi del programma. Questa seconda trasmissione di dati ridondanti ha lo scopo di verificare, al momento della lettura, la correttezza dei byte ed eventualmente correggere quelli affetti da errori.
Il controllo errori
L’errore ?LOAD ERROR mostrato durante il caricamento di un programma
Il controllo di errore era possibile dato che per ogni byte di programma il KERNAL trasmetteva in realtà un gruppo di 9 bit: 8 relativi al byte effettivamente da trasmettere e uno, di parità, calcolato in modo che la somma dei bit di valore 1 presenti nei 9 bit fosse un numero pari. Al momento della lettura del nastro, il KERNAL verificava che per ogni gruppo di 9 bit fosse soddisfatta la regola della parità; se ciò non accadeva esso memorizzava in una specifica locazione della RAM, il byte sospetto. Durante la lettura successiva dello stesso blocco di byte, il sistema verificava se i byte corrispondenti a quelli errati soddisfacevano la parità: se ciò accadeva il nuovo byte veniva sostituito a quello errato nella memoria di programma. Se anche qualcuno di questi byte non soddisfaceva la parità, il KERNAL cessava il caricamento ed inviava al video il messaggio ?LOAD ERROR
Il messaggio di errore si otteneva solo se ne venivano rilevati più di 30 al primo passaggio, o se quelli nel primo passaggio non potevano essere corretti dal secondo. Questo metodo di rilevazione degli errori era ritenuto abbastanza sicuro ed affidabile, a discapito però della velocità di caricamento. Per aumentare la velocità di caricamento del software contenuto nei nastri furono rilasciati programmi denominati turbo tape basati su sistemi di scrittura e lettura dei dati personalizzati.
Specifiche tecniche
Le specifiche tecniche del Datassette erano:
Velocità: 300 Baud (150 Baud reali a causa dei file salvati due volte per il controllo degli errori)
Controlli: Tasti per la riproduzione “play”, registrazione “record”, avanzamento rapido “f.fwd”, riavvolgimento “rewind”, e di arresto “stop”. Contatore per la posizione del nastro “counter”.
Formato dati: Formato proprietario della Commodore che utilizzava la modulazione in larghezza di impulso e onde quadre.
Supporti: Utilizzava audiocassette standard. Era possibile immagazzinare 200 KB di dati (100 KB per un lato da 30 minuti).
Modelli principali
Il primo modello fu il C2N, sviluppato come periferica per il Commodore PET, ma compatibile anche con il VIC-20 ed il C64/C128. Successivamente per questi computer fu sviluppato un modello con forme più arrotondate, denominato 1530, funzionalmente identico al C2N. Infine la Commodore rilasciò il modello 1531 per il C16/Plus/4, caratterizzato da un attacco differente rispetto a quello del 1530. I primi due modelli esterni erano venduti come periferiche per il Commodore PET, i restanti due per il VIC-20 e il C64. Erano tutti compatibili con le macchine ad 8 bit della Commodore, tranne che il 1531.
I modelli più recenti presentavano un forellino sopra la tastiera, per permettere l’accesso alla vite di regolazione della posizione dell’azimut, rendendo così possibile la regolazione tramite un piccolo giravite senza smontare il telaio della periferica. I più famosi furono:
Il Datassette incorporato nel PET 2001 originale: coperchio alloggiamento nero, cinque tasti bianchi, privo di contatore, privo di SAVE LED;
Modello C2N nero con forma originaria, coperchio cassetta nero, cinque tasti neri, privo di contatore, privo di LED “SAVE” (per indicare un’operazione di scrittura);
Modello C2N bianco con forma originaria, coperchio cassetta nero, cinque tasti neri, dotato di contatore, privo di LED “SAVE”;
Modello 1530 con forma nuova, di colore bianco e coperchio cassetta in colore argento, sei tasti neri, dotato di contatore e di un LED “SAVE” rosso.
La prima versione (model 2) fu prodotto per il VIC 20, poi fu prodotto il model 3.
Curiosità: alcuni modelli del 1530 (model 2) sul cartone erano indicati con il nome Datasette con una s.
Modello 1531 di colore nero/antracite ed estremamente simile ai modelli 1530/C2N nell’aspetto, ma incompatibile sia nel connettore che nel formato di immagazzinamento. Aveva il con coperchio cassetta in colore argento, sei tasti grigio chiaro, dotato di contatore e di LED “SAVE” rosso. Con un adattatore poteva essere utilizzato con il C64/128.
Fonte: wikipedia
Disamina molto completa ed approfondita, grazie!