Il VIC-20 ha compiuto da poco un anno di vendite nel nostro paese. Il suo attuale prezzo di listino, 495.000 lire + IVA, contribuisce a far si che non ci siano battute di arresto nei favori del pubblico, anzi sempre più vasto. Nella giungla di computer che cresce di anno in anno si presenta come un prodotto ormai consolidato.
Varie ragioni hanno fatto sì che abbiamo aspettato forse un po’ troppo a pubblicarne la prova.
Ultimamente le sollecitazioni che abbiamo ricevuto in questo senso dai lettori si sono fatte più numerose, quasi a confermare che l’interesse destato da questa macchina non è stato gran che intaccato dalle novità della stessa Commodore e delle altre marche.
La notevole e rapidissima diffusione ci spinge a non soffermarci troppo a lungo sulle caratteristiche e sulla utilizzazione del VIC-20, ma piuttosto ad un esame un po’ più approfondito della sua struttura. Crediamo infatti di incontrare il favore del maggior numero di lettori e di utenti impostando il discorso in modo da consentire soprattutto a chi già utilizza un VIC di trarne prestazioni sempre più interessanti, grazie ad una migliore conoscenza della macchina.
Naturalmente non abbandoneremo a se stessi coloro che non posseggono un VIC; cercheremo dunque di evitare per quanto possibile di dare per scontati aspetti magari banali per un utente ma interessanti per chi deve ancora compiere una scelta.
Era il dicembre del 1982, leggi l’articolo sulla rivista Microcomputer n.14
Fonte: digitanto.it